Lo spettacolo racconta, nel contesto della storia italiana e internazionale della Seconda Guerra Mondiale, i fatti che, a partire dal settembre 1943, portano alla prima strage degli ebrei in Italia, nella zona del lago Maggiore, a Baveno.
La dignità umana calpestata, il silenzio, l’indicibile, l’ingiustizia del processo, rivelano una storia poco conosciuta, attraverso un linguaggio scarno, poetico, ironico.
La narrazione, che si rivolge direttamente ai ragazzi, prende avvio dalla poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi e dalla proiezione di immagini storiche, per avvicinarsi gradualmente alla strage avvenuta sul lago Maggiore in cui tre famiglie in tre giorni e altri civili persero la vita. L’illusione che giustizia possa essere fatta, ventidue anni dopo, al lunghissimo processo di Osnabruck, si spegne di fronte ad una sentenza che prescrive il reato di sterminio.
I membri delle famiglie, i personaggi che abitano a Baveno, i soldati confusi dall’otto settembre, i tedeschi e i fascisti vengono impersonati dalle attrici che alternano narrazione e teatro d’attore.
La follia dell’uomo e della sopraffazione nei confronti degli altri uomini, il disprezzo della diversità sono temi che parlano anche della contemporaneità. Assistere a questo spettacolo è per i ragazzi occasione di riflessione su contenuti fondamentali per l’educazione alla cittadinanza e per l’accettazione dell’altro, attraverso l’invito a ricordare, anche in previsione del fatto che con il passare del tempo i testimoni diretti della storia non ci saranno più.
Di Bobo Nigrone, Francesca Guglielmino e Silvia Elena Montagnini
Con Claudia Appiano e Silvia Elena Montagnini
Regia Bobo Nigrone
Produzione Onda Teatro
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